Rovere Competition

VIVI ARIMONDO

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LA PRESIDENTE

Mi chiamo Elvira Arimondo, ma tutti mi conoscono come “Vivi”. Sono nata a Imperia il 24 dicembre 1951 e ho trascorso la mia vita qui, a San Bartolomeo al Mare, circondata dal mare e dai profumi della mia terra.

La mia famiglia è stata segnata dalla passione per il mare: mio padre, Elvio Arimondo, è stato un capitano superiore di lungo corso della marina mercantile italiana, decorato con la medaglia d’oro. Questo legame profondo con il mare ha influenzato significativamente la mia vita e il mio percorso.

Nella prima parte della mia vita, dopo aver completato gli studi, sono stata titolare di aziende nel settore della ricettività, ho accolto viaggiatori nel mio hotel e ho perfezionato l’arte dell’ospitalità a Roma, dove ho ottenuto un master dedicato.

Tenerife, la splendida isola che mi ha accolto per vent’anni, ha colorato il mio cuore con i suoi tramonti infuocati e il suo mare azzurro. Ma il richiamo della mia famiglia e la cura per i miei genitori malati mi hanno portato a tornare in Italia nel 2012, dove il destino mi ha offerto un nuovo capitolo della mia vita.

Quando mia madre, Rita, la creatrice del prestigioso premio Rovere D’oro, ci ha lasciato, mi è stato affidato il compito di portare avanti il suo splendido lascito. All’inizio, ho sentito il peso della responsabilità e ho dubitato di essere all’altezza del suo esempio radioso.

Oggi, con umiltà e gratitudine, mi trovo a guidare un gruppo straordinario di individui, un’orchestra di cuori e menti unite dalla passione per la musica e dalla missione di scoprire e sostenere giovani talenti.

Guardo al futuro con fiducia, sapendo che ogni nota che suoneremo insieme riecheggerà l’eredità di mia madre. Il premio “Rita Romani Arimondo” va oltre una semplice borsa di studio; è un faro di speranza per chi sogna di trasformare le proprie melodie interiori in armonie universali.

Vi ringrazio per il vostro immenso sostegno e per l’onore di servire come presidente di questa meravigliosa istituzione.

Con affetto e gratitudine,

Vivi Arimondo